Quanto sono teneri i bambini che russano? Un comportamento così fastidioso negli adulti, fatto dai bambini ci fa sorridere. Sembrano dormire proprio bene!
Pensare che, invece, può essere campanello d’allarme della sindrome delle apnee ostruttive del sonno, nota anche come OSAS
(Obstructive Sleep Apnea Syndrome), un importante disturbo del sonno.
Attenzione, in realtà anche se circa il 10% dei bambini russa, solo il 2% possono presentare anche apnea notturna: una sindrome comune ma non troppo. Vale comunque la pena saperne di più.
Cosa è e quali sono i sintomi?
Si tratta di veri e propri episodi di apnea
o ipopnea
(completa o parziale cessazione del flusso d’aria attraverso le vie aeree superiori fino a 10 secondi), in cui cioè si smette di respirare durante il sonno.
Accade, solitamente, perché qualcosa ostruisce o blocca le vie respiratorie superiori.
Quando questo succede, i livelli di ossigeno
calano improvvisamente, causando un’interruzione del sonno, anche se spesso incosciente. Infatti, quando si smette di respirare e si alza il livello di anidride carbonica, il cervello attiva istintivamente il risveglio per poter respirare
e assumere ossigeno. Accade velocemente e ci si riaddormenta subito dopo senza ricordarsi nulla.
Tuttavia, siccome si parla di sindrome quando ci sono circa 5 episodi di apnea in un’ora o 15 a notte, il ciclo del sonno viene interrotto più volte durante la notte: questo significa che non si raggiunge quasi mai la fase di sonno profondo. Ecco perché, di solito, chi soffre di questa sindrome si sveglia stanco
e presenta sonnolenza durante tutto il giorno.
Il risultato è un sonno disturbato, certamente non ristoratore, che può portare i bambini ad avere problemi di comportamento
diurno, fino ad arrivare a interferire con la crescita e l’apprendimento.
Cosa causa l’OSAS?
Quando dormiamo, I nostri muscoli si rilassano. Inclusi quelli situati dietro la gola che aiutano a mantenere aperte le vie aeree. Nei soggetti che soffrono di Sindrome di Apnee Notturne, questi muscoli si rilassano al punto da collassare e rendere difficile respirare.
Questo succede soprattutto in presenza di tonsille
o adenoidi ipertrofiche.
Ma ci sono altri fattori
che possono aumentare la probabilità che un bambino soffra di OSA:
- familiarità
- sovrappeso
- altre sindromi come quella di Down o Paralisi celebrale
- problemi congeniti al cavo orale o alla mascella
- una lingua molto grande
- per conformazione congenita, i bambini di colore sono più soggetti.
Quali sono i segnali?
I comportamenti piu' evidenti, correlati alla OSAS, osservati nei bambini sono:
- Russare, spesso con delle pause lunghe, sensazione di annaspare.
- Respiro pesante durante il sonno alternato a lunghe pause.
- Sonno molto agitato, con assunzione di posizioni strane.
- Difficoltà a svegliarsi la mattina ed evidente sonnolenza durante il giorno.
- Problemi comportamentali, in particolare a prestare attenzione.
- Pipì a letto.
- Con-Presenza di parasonnie, come sonnambulismo e pavor nocturnus.
- Con-Presenza di altri disturbi, come quelli dell’attenzione e iperattività.
L’ultimo punto è molto sensibile: spesso alcuni insegnanti possono scambiare per disordine dell’attenzione il caso di un bambino che, invece, non presenta alcun disturbo di questo tipo ma che soffre, in realtà, di apnee notturne risolvibili chirurgicamente!
Come si effettua la diagnosi?
Per prima cosa, ovviamente, occorre parlarne col Pediatra, il quale potrà guidarvi verso esami diagnostici più approfonditi, come ad esempio una Polisonnografia.
Si tratta di un esame assolutamente indolore ma che richiede di passare una notte sotto osservazione. Verranno quindi monitorati: movimenti degli occhi, battito cardiaco, respirazione, attività cerebrale, livelli di ossigeno e anidride carbonica, movimenti del corpo.
Come viene trattata l’OSAS?
Se i sintomi sono lievi, il più delle volte il medico può decidere di continuare a tenere sotto controllo il bambino e aspettare che la situazione si risolva da sola, con la crescita.
In caso di sovrappeso, per i bambini più grandi, è ovviamente indicato impegnarsi per una riduzione della massa grassa e abituare il bambino a una dieta sana e regolare esercizio fisico.
A volte, può essere coinvolto l’Otorinolaringoiatra, il quale può decidere di intervenire chirurgicamente
con la rimozione di tonsille o adenoidi. Questa operazione porta, solitamente, alla soluzione definitiva del problema.
Un altro trattamento prevede l’utilizzo di una maschera durante la notte, che eroga aria a pressione positiva attraverso le vie aeree, impedendone il collasso durante il sonno. Una soluzione, ovviamente, poco praticabile con i bambini!
La conclusione di questo articolo è che, se avete notato uno o più sintomi nel vostro bambino, anche in quelli molto piccoli, è bene parlarne subito con il Pediatra.
Ma, mi raccomando, non andate nel panico pensando che vostro figlio possa smettere definitivamente di respirare durante il sonno, perché non è di questo che si tratta! Anzi. Per fortuna, la natura è talmente perfetta da aver pensato proprio a questo meccanismo attivo sin dalla nascita, che ci consente di svegliarci per recuperare ossigeno quando non ne abbiamo a sufficienza.