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Rumore Bianco e Rumore Rosa

Federica Tilgher • Sep 03, 2020
Il rumore bianco, per definizione, contiene tutte le frequenze udibili dall’orecchio umano in ugual misura. Così come l’insieme dei colori restituisce la luce bianca, l’insieme di tutti i suoni restituisce un rumore neutro e costante.  
Esempi di rumore bianco nella nostra quotidianità sono il phon o l’aspirapolvere. 

Cosa hanno a che fare coi bambini? Da dove nasce l’indicazione di utilizzarli per calmare i bambini? Si tratta di scienza o di leggenda?

Degli effetti benefici sui neonati, i ricercatori si occupano da oltre cinquant’anni e sono numerosi gli studi che ne hanno confermato il potere calmante durante gli episodi di coliche, ossia di pianto incontrollato, e in fase di addormentamento. 
Forse quello più noto è quello comparso nel 1990 negli Archives of Disease in Childhood, in cui si dimostra che l’esposizione al rumore bianco accelera l’addormentamento dei neonati in ben 80% dei casi.   

Negli ultimi dieci anni, con l’aumento dell’attenzione verso il sonno dei bambini, una maggiore consapevolezza da parte dei genitori e forse anche una spintarella da parte di noi specialisti del sonno, il rumore bianco ha avuto una crescita che si è tradotta in un boom di App e dispositivi dedicati

Se questo è un argomento nuovo per te, vai subito a cercare una delle tante app gratuite sul tuo telefonino (cerca White Noise o Rumore Bianco) e prova a vedere come reagisce il tuo neonato mentre piange!

COME FUNZIONA IL RUMORE BIANCO
Uno dei primi effetti del rumore bianco su un bambino agitato consiste nel creare un’immediata distrazione del suo cervello, e per questo portare (nella maggioranza dei bambini testati) a calmarlo in modo piuttosto automatico e naturale.
Se ci pensate, nulla di diverso da quello che fa spontaneamente un genitore quando fa SHHHH nell’orecchio del bambino.

Quello che succede dopo questa prima reazione di distrazione e, quindi, se il rumore bianco abbia o meno la capacità di rilassare il bambino fino a farlo addormentare dipende da mille fattori.

Una scuola di pensiero sostiene che in qualche modo il rumore bianco replichi l’esperienza uditiva del piccolo in utero, dove era esposto al fruscio del liquido amniotico e al battito del cuore della mamma, e che per questo gli permetta di sentirsi in un ambiente protetto. Questo potrebbe avere senso nelle primissime settimane di vita. E in effetti il famoso studio del 1990 considerava neonati tra 2 e 7 giorni di vita.

Sicuramente il rumore bianco – nel suo essere neutro – è da preferirsi alla musica (qualsiasi tipo di musica) che per un neonato è fonte di stimolazione sensoriale e va usata con parsimonia. 

Quello che, molto più concretamente, accade nei mesi successivi riguarda - secondo me – la capacità del rumore bianco di isolare acusticamente, impedendo così al bambino di allarmarsi o svegliarsi mentre dorme.  

Contrariamente a quanto si pensa, il silenzio totale potrebbe non essere l’ambiente ideale per l’addormentamento, soprattutto se si arriva da un ambiente con rumore di sottofondo (ad esempio il salotto), creando un senso di smarrimento per il piccolo. 

Parallelamente, una volta addormentato, il bambino potrebbe essere molto sensibile a un suono improvviso (un citofono che suona, una risata, il clacson di un’auto, un motorino che passa) e svegliarsi di soprassalto per non riaddormentandosi più. Cosa che invece si può evitare con il rumore bianco che, assorbendo in modo costante l’attenzione auditiva del bambino, funge da cuscinetto rispetto ai rumori esterni

Per fare questo, il rumore bianco non deve essere lieve bensì ben udibile: per darvi un’idea, 50db è il volume dell’acqua che scorre mentre vi fate una doccia.  

L’altro grande meccanismo che fa del rumore bianco un alleato di successo per l’addormentamento, sta nella sua funzione di associazione alla nanna. 
Se mi seguite sapete quanta importanza do alle associazioni, ossia oggetti o azioni che il bambino associa all’addormentamento e che creano quella forte dipendenza spesso alla base dei risvegli notturni. 

Nella mia opinione, per essere “positiva” – ossia per creare più vantaggi che svantaggi – un’associazione dovrebbe avere queste caratteristiche:
- non richiedere il vostro intervento;
- poter essere presente/utilizzabile tutta la notte;
- poter essere trasportabile.
Il rumore bianco ha tutte e tre queste caratteristiche! Utilizzare il rumore bianco come parte del rito della nanna, quindi, non solo è efficace ma anche assolutamente da preferire ad altre associazioni (come, ad esempio, il giro in passeggino)!  

QUALI SONO GLI SVANTAGGI?
Nel 2014 l’Associazione dei Pediatri Americani ha alzato il sopracciglio contro le macchine per il rumore bianco, in quanto – avendone testate alcune – era stata rilevata la capacità di superare il limite consigliato di 50db.
Il dubbio è che un utilizzo incontrollato da parte dei genitori possa portare, nel lungo periodo, qualche problema all’udito e anche possibili ritardi nello sviluppo del linguaggio. 

Per questo motivo il rumore bianco andrebbe utilizzato ponendo attenzione al volume (potete verificare il raggiungimento dei 50 DB con delle app gratuite per misurare il volume con uno smartphone) o, in alternativa, ponendo la fonte del rumore bianco a un paio di metri dalla culla. 

A essere completamente trasparente, per fare calmare un bambino che piange 50db non bastano. Per poter attirare l’attenzione del suo cervello, sarebbe utile avere un suono a 60-70db (come il rumore del phon quando vi asciugate i capelli). 
Il mio consiglio concreto è questo: iniziare con volume alto per calmare il piccolo ma poi settarlo a 50db dopo che si è addormentato.  

D’altronde, non è forse quello che facciamo noi con la nostra voce? Partiamo con uno Shh o una ninna nanna ad alta voce, per poi abbassarla fino a sussurrare dopo che il piccolo si è calmato.  

L’altro grande svantaggio, a detta di alcuni, è quello di creare un’associazione troppo forte da parte del bambino, il quale potrebbe poi fare fatica a dormire in assenza di rumore bianco. 
A questa obiezione io rispondo così: è vero, il rumore bianco potrebbe creare dipendenza, così come d’altronde anche un dudù o il ciuccio. Ma se è un’associazione che aiuta il bambino a dormire sereno tante ore, perché mai questo dovrebbe essere un problema? 
Tanto più che il rumore bianco è, appunto, trasportabile. Quindi replicabile ovunque voi siate: in vacanza, al ristorante, dai nonni. Anzi! È un aiuto incredibile per ricreare l’ambiente familiare in cui il piccolo possa addormentarsi, anche quando siete fuori casa. 

E IL RUMORE ROSA? 
Molti fanno confusione tra rumore bianco e rumore rosa. 
Il primo è caratterizzato dall'assenza di periodicità nel tempo e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze e non esiste in natura. Abbiamo visto che gli esempi sono il phon o l’aspirapolvere. 
Il rumore rosa ha frequenze basse di potenza maggiore e, al contrario del rumore bianco, esiste in natura: vento, onde, cascate, pioggia. 
Mentre per la maggior parte dei bambini potrebbe esserci poca differenza tra uno e l’altro, devo dirvi che - nella mia esperienza - sui neonati è molto più efficace il primo. Mentre, al contrario, un paio di studi sembrano confermare che il rumore rosa sia preferito dai bambini dai 12 mesi in poi.  

QUALI OPZIONI?
Il rumore è rumore, qualsiasi sia la fonte da cui proviene. La scelta è ampia. Si va da tracce disponibili su youtube/spotify/applemusic/amazonmusic/ecc ad applicazioni sul telefonino; macchine del suono acquistabili online; fino ad arrivare a bambole con il rumore integrato, che hanno la doppia funzione di rumore bianco e dudù per quando i bambini crescono.

Non possono negare che queste ultime sono le mie preferite. Le più sofisticate hanno un sensore che, spegnendosi da sole dopo 1 ora, le fanno ripartire automaticamente appena il bambino si agita o piange. 
Un consiglio in più? Datele un nome speciale per rinforzare l’associazione con la nanna. Quella della mia bambina Estella si chiamava Nannina 😊
 

COSA SUCCEDE DOPO?
Da un certo punto in poi (secondo me dai 18 mesi in su), i bambini potrebbero iniziare a non gradire più l’utilizzo del rumore bianco o rosa durante l’addormentamento. Parallelamente, il sonno dovrebbe essersi lentamente consolidato con la capacità del bambino di concatenare i cicli e, per questo, essere meno sensibile a rumore esterni.
Per tutti questi motivi, il rumore bianco perde molta della sua ragione di essere e può essere dismesso (anche se non fa alcun male tenerlo per anni, se il bambino dimostra invece di gradirlo!). 

A questo punto si può quindi introdurre un altro tipo di musica di sottofondo per l’addormentamento, scegliendo tra un’offerta infinita di carillon, tracce rilassanti e app dedicate al rilassamento. 

Anche se, per il bambino, una canzone o una storia letta dalla voce della mamma è sempre la prima scelta!
A proposito, avete mai pensato a registrare un paio di tracce con la vostra voce e lasciare che vostro figlio le ascolti mentre si rilassa e si addormenta da solo nel suo lettino? Provateci! 

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