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Lettino Montessoriano

Federica Tilgher • Jul 29, 2020
Impazzano su Instagram e Pinterest, con le loro mille forme di barca, casetta, tenda, baita. 
Decisamente la moda del momento ma la loro funzione va ben oltre quella estetica ed è bene comprendere a fondo le dinamiche legate all’utilizzo dei lettini montessoriani, prima di fare un acquisto che si rivelerà non adatto alle proprie abitudini. 

Cosa è, esattamente, il lettino montessoriano e quali sono i pro e i contro e le principali differenze con il classico lettino a sbarre? 

Si tratta di un lettino posizionato ad altezza molto bassa, quasi a terra, infatti in inglese si chiama floor bed, con strutture più o meno sofisticate fino ad addirittura un semplice materasso sul pavimento. 
In realtà non risulta che la professoressa Montessori abbia mai progettato un letto ma si chiama così in quanto sposa i principali obiettivi montessoriani di libertà di movimento e promozione dell’indipendenza del bambino. 

Questo è un punto di riflessione molto importante ed è questa la domanda da farsi prima di scegliere il lettino basso: come intendo utilizzarlo? Quanta autonomia voglio promuovere? La cameretta è adeguata?
Infatti, non basta scegliere il letto basso perché ci fa impressione mettere il bambino dentro le sbarre, se questa scelta non viene accompagnata da una gestione della routine e delle abitudini di addormentamento compatibili con la filosofia montessoriana

Vi faccio un paio di esempi. 
Se la vostra abitudine è addormentare il bambino cullandolo in braccio per poi spostarlo nel lettino accanto al vostro in camera matrimoniale, il lettino montessoriano non solo non serve a niente ma, anzi, potrebbe risultare poco rassicurante e contenitivo e il bambino continuerà a piangere per essere tirato su. 
Se la cameretta del bambino contiene arredi o oggetti non compatibili o addirittura pericolosi per il bambino, tali da non consentir al piccolo di poter vagare da solo in vostra assenza, il lettino montessoriano è una pessima idea! Infatti, avere un letto a terra significa anche che il piccolo potrà entrare e uscire dal letto tutte le volte che vuole. E vi assicuro che lo fanno anche i bambini che gattonano, ancora prima di aver imparato a camminare!!!
Tutto questo ha chiaramente un impatto sulla qualità del sonno e delle vostre nottate. 

Se amate l’idea del lettino montessoriano, il mio consiglio è sicuramente quello di fare in modo che l’intera cameretta sia di impronta montessoriana. Con decorazioni e mensole per libri ad altezza del piccolo, pochi giocattoli facilmente raggiungibili e, ovviamente, nessun pericolo per il bambino. 

Alla cameretta montessoriana sarebbe bene accompagnare anche un rito della nanna che promuova l’autonomia: questo significa lasciare che il piccolo vaghi liberamente per la camera da solo per giocare, fare su e giù dal letto, fino a quando spontaneamente, anche strisciando e gattonando (per i più piccoli), torni verso il lettino per fare la nanna.
La situazione che ho appena descritto è molto rara, almeno in Italia, dove l’accompagnamento alla nanna prevede un intervento importante da parte dei genitori, spesso impegnati a cullare poderosamente, ecc. 
Ecco, in questo caso il mio consiglio è scegliere il classico lettino a sbarre, che ha gli indubbi vantaggi di garantire piena sicurezza al piccolo e di costituire elemento di rassicurazione. 

Ai genitori che temono che i piccoli non sopportino il lettino classico dico sempre: se sei tu a vederlo come una gabbia con le sbarre in cui abbandonare il piccolo, stai pur certa che il bambino lo percepirà proprio così.
Se, al contrario, vediamo il lettino a sbarre come un nido sicuro, in cui il bambino possa sentirsi sereno, vi posso garantire che il piccolo ci passerà notti tranquille e difficilmente proverà a scavalcare le sbarre per uscire. 

Ad ogni modo, ecco 5 suggerimenti per le famiglie intenzionate a utilizzare un lettino montessoriano:
  1. Il modo in cui il trasferimento da culla a lettino montessoriano viene accettato dal bambino dipende tantissimo dalla storia del suo sonno. Se il bambino si sveglia di continuo la notte o fa fatica con i pisolini, allora è bene risolvere queste problematiche prima di passarlo nel nuovo letto. Altrimenti la situazione potrebbe peggiorare. 
  2. Personalità e temperamento del bambino giocano un ruolo importante nella sua accettazione del lettino montessoriano. Un bambino altamente energico o testardo, potrebbe avere qualche problema nella gestione dell’addormentamento; potrebbe necessitare di numerosi interventi da parte vostra nel riportarlo a letto la sera o durante la notte. O potrebbe alzarsi per giocare a lungo, perdendo ore di sonno.
  3. Anche bambini che non sono ancora pronti a comprendere i confini (“stai a letto”, “è ora di dormire”) potrebbero fare fatica a rimanere nel letto. Ovviamente, in questo caso, è estremamente importante che la gestione dei paletti sani sia messa in atto durante il giorno e sia alla base del vostro approccio genitoriale. Tuttavia, a volte è meglio aspettare che il bambino sia più maturo e in grado di accettare le indicazioni.
  4. Se il bambino si alza continuamente durante la notte, se manifesta disagio e tutto questo comporta una riduzione importante delle ore di sonno, il mio consiglio è tornare in culla e aspettare che cresca ancora un po’.
    Per i bambini che hanno trascorso i primi mesi nel lettino a sbarre, di solito raccomando il trasferimento tra 2,5 e 4 anni. A meno che non abbiate utilizzato il lettino montessoriano in modo corretto sin dai primissimi mesi di vita. 
  5. Se non volete fare il passo indietro verso la culla e preferite insistere con il lettino a terra, allora vi consiglio di avere molta pazienza. Il passaggio a volte può richiedere qualche settimana di assestamento e turbolenza.
    In questo caso lo sleep coaching potrebbe richiedere molto più tempo ma si può comunque fare, anche se io consiglio di affrontare un passaggio alla volta.
    Ad esempio: prima lasciare che il bambino si abitui al nuovo lettino, anche alla vostra presenza e con tutto il vostro supporto. E solo in un secondo momento, quando il piccolo è a proprio agio nella sua nuova cameretta e nel suo nuovo lettino a terra, avviare il percorso per l’addormentamento in autonomia, ecc. A quel punto, mantenere un atteggiamento coerente sarà comunque cruciale per consentire al bambino di comprendere cosa vi aspettate che faccia e come impostare le nuove abitudini della nanna. 

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